Gent.mi tutti,
in occasione del dibattito di questi giorni sul referendum di Bologna sono a portare alla Vostra cortese attenzione un testo molto interessante, relativo anche al famoso (si guadagna i primi posti in Tv e le prime pagine sulla stampa, anche se raramente trova giustizia e giusta lettura il pensiero dei nostri Costituenti) comma SENZA ONERI PER LO STATO.
Il testo è tratto da un'opera in due volumi di uno studioso, scomparso alcuni anni fa, docente di scuola cattolica e membro della Fidae.
Ringraziamo don Macrì per la segnalazione.
Se riuscissimo a farlo conoscere all'opinione pubblica, ai giornalisti, ai politici e ai sindacalisti, forse ci sarebbero meno polemiche inutili e sterili, che allontanano sempre di più dall'unico diritto che merita di essere garantito (come avviene in tutta Europa nessuno escluso, neanche la laica Francia) e non Solo riconosciuto dalle nostre Carte Costituenti (come avviene ahimè ancora oggi in Italia a distanza di ben 65 anni).
Riconoscere non è più sufficiente, da troppo tempo si perpetua una gravissima ingiustizia, tutta italiana verso le famiglie che - pur pagando le tasse - non possono accedere liberamente al servizio pubblico esercitando il diritto di scelta) e cioè LA LIBERTÀ DI SCELTA EDUCATIVA DELLA FAMIGLIA CHE PER ESSERE REALMENTE ESERCITATA DOMANDA che ne venga Garantito l’esercizio.
Questo è il tempo della "ragione consapevole", delle scelte tese a riscoprire le fondamenta di un Paese libero perché sa riconoscere e garantire i diritti dei propri cittadini.
Un paese fondato sulla famiglia e sulla responsabilità educativa che potrà realmente essere esercitata in un contesto di pluralismo educativo.
Solo il superamento di ogni ostacolo economico e la possibilità reale e concreta della famiglia di scegliere sarà garanzia di esercizio di un diritto antico.
Molti cari saluti sr Anna Monia