(Torino, dai nostri inviati) - In Italia, “si continua superficialmente a confondere scuola pubblica con scuola gestita dallo Stato, scuola pubblica paritaria a gestione privata con scuola privata non paritaria e quindi non pubblica, scuola pubblica paritaria, cattolica o non, con scuola privata assimilabile al diplomificio”. Tutto ciò, nonostante la legge sulla parità scolastica del 2000, che rimane ad oggi una “legge incompiuta”. A ricordarlo è stata Anna Monia Alfieri, presidente della Fidae (Federazione italiana di attività educative) Lombardia, introducendo i lavori del secondo gruppo di studio della Settimana Sociale, dedicato alle “alleanze educative”, in particolare con la scuola. “Nonostante la legge sulla parità riconosca che la scuola statale e la scuola paritaria sono entrambe pubbliche e facenti parte del sistema nazionale d’istruzione, permangono le difficoltà applicative”, ha denunciato la relatrice, secondo la quale “la parità tra suole statali e non statali deve divenire effettiva, per evitare dannose conflittualità e far sì che tra esse si stabilisca un rapporto realmente costruttivo”, per realizzare “un pluralismo educativo a vantaggio della famiglia”. (segue)
18:19 - SETTIMANA SOCIALE: ALFIERI (FIDAE), URGE “EFFETTIVA PARITÀ SCOLASTICA” (2)
La libertà d’insegnamento e d’istruzione, ha proseguito Alfieri, comprende anche “il diritto dei genitori di scegliere per i propri figli, tra le diverse scuole equiparabili, una scuola in cui questi ricevano l’istruzione desiderata”, e implica “l’obbligo per gli Stati a rendere possibile l’esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario”, accordando alle scuole “le sovvenzioni pubbliche necessarie all’adempimento dei loro obblighi”. “Chi ritenga di poter sanare il deficit pubblico togliendo quei centesimi destinati alla scuola paritaria, sancisce il definitivo collasso del welfare, nel quale sarebbero coinvolte in primo luogo le famiglie”, ha denunciato la relatrice, ricordando che una recente risoluzione del Parlamento europeo raccomanda “la libertà di scelta educativa, il pluralismo educativo, le azioni tese a favorire la scuola pubblica statale e pubblica paritaria”. In Italia, ha concluso Alfieri, “la responsabilità educativa spetta alla famiglia”, e può essere esercitata “solo in uno Stato che favorisca in ogni modo, superando ogni ostacolo economico e ideologico, un sistema scolastico d’istruzione integrato, composto da scuole pubbliche, statali e paritarie”.