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Le paritarie utili allo Stato ma rischiano il collasso

Gent.mi tutti,

con la presente per condividere alcuni passaggi dell' interessante intervista "Le paritarie utili allo Stato ma rischiano il collasso".

"Il tema viaggia sulle scrivanie del ministero: sarà impopolare e foriero di steccati ideologici, ma il sistema delle scuole paritarie italiane rischia il collasso. Il motivo? L'on.le Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione, delinea il quadro con Linkiesta".

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/scuole-paritarie#ixzz2dNa6G7q3

Colgo l'occasione per condividere alcune riflessioni. Un Percorso di Diritto: un percorso tanto noto quanto semplice eppure cosi inapplicato

La scuola paritaria si inserisce di diritto e di fatto in un sistema scolastico di istruzione e formazione integrati, come unica possibilità per rendere possibile attraverso il pluralismo educativo il libero esercizio della famiglia italiana del diritto conseguente alla responsabilità educativa.

La nostra legislazione ha in sé tutte le componenti giuridiche (dal 1948 alla Legge 62/2000) affinché questo diritto tanto "antico" quanto "naturale" possa essere esercitato in Italia come già avviene in tutti i paesi Europei. La tradizione storico - sociale mentre assegna la responsabilità educativa alla famiglia ne consegna il conseguente diritto. I macro principi economici e le micro analisi supportano e individuano nella tutela dell'esercizio di questo diritto una scelta non solo sostenibile da un punto di vista economico ma addirittura auspicabile in una logica di spending rew.

Fiumi di parole autorevoli e di pagine documentate sono state scritte in merito, eppure ad oggi continuiamo ad assistere al perpetuarsi di una grave ingiustizia sociale:

la Famiglia Italiana (unica eccezione in Europa accanto a quella Greca) mentre – come è giusto che sia - ha il dovere e la responsabilità educativa le viene impedito il libero esercizio del conseguente diritto di scelta educativa.

Ingiustizia che mentre colpisce la famiglia, lede il sistema scolastico di istruzionee formazione sempre meno pluralista (il collasso delle scuole paritarie), fiacca il corpo docenti sempre meno valorizzato, disperde risorse positive che dovrebbero essere investite a favore di un sistema scolastico di istruzione e formazione di qualità, appesantisce i conti pubblici che vedono aumentare in modo tanto rilevante quanto ingiustificato la spesa pubblica per l’istruzione ”Anche per questo chiudere i rubinetti al sistema delle paritarie rischia di diventare un boomerang per le casse dello Stato: in caso di chiusura delle 13.807 scuole bisognerebbe ricollocare oltre 1.000.000 di studenti, con conseguenti esborsi per la predisposizione di nuovi locali e insegnanti.”

Una ingiustizia sociale che è di per sé sufficientemente ingiustificabile (non c’è disciplina che possa supportarla) e che produce effetti ancor più irrazionali, come il produrre realmente “oneri per lo Stato”:

determina una domanda molto semplice eppure cosi stranamente ancora senza una risposta:

A cosa servono i principi di diritto se non vengono applicati da uno Stato necessariamente garantista dei diritti dei propri cittadini? (Europa docet).

Eppure come i buoni educatori continuiamo a credere che sia possibile imboccare un percorso di diritto.

Un auspicio finale

Come evidenziava Aldo Moro nella seduta pomeridiana del 22 aprile 1947 “Tutto ciò ci ha in qualche modo distratti dal nostro obiettivo, forse anche un po’ per colpa nostra; e vorrei, con tutta sincerità, domandare perdono all’Assemblea, se da parte nostra, anche per necessità polemica, è stato accentuato questo dissidio e si è trascurato un problema che dovrebbe trovarci tutti egualmente concordi, il problema della scuola senza qualificazioni, della scuola nella quale rioffriamo veramente ogni nostra speranza, perché quando siamo di fronte alla scuola, veramente si accende o si riaccende la speranza. Pensiamo in questo momento, al di là delle necessità contingenti del dibattito, alla sorte della scuola in Italia; pensiamo a quello che essa può rappresentare per la ricostruzione spirituale del nostro paese, ai mezzi più opportuni, nella maggior concordia possibile degli spiriti, perché la scuola sia quella che deve essere, quella che vogliamo, con ferma volontà, che sia”.

Auguriamoci di non perdere mai la speranza e il coraggio di restare cittadini al servizio di una Società civile capaci di gettare il cuore oltre l’orizzonte che lo sguardo umano può solo intravedere.

Con i più cari saluti suor Anna Monia

Clicca qui per l'Intervista all'On. Gabriele Toccafondi 

 



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